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Villa di Poppea

Poppea Sabina nacque a Pompei tra il 30 e il 32 d.C., figlia di Tito Ollio, pretore durante il regno dell’imperatore Tiberio e di Poppea Sabina. Fu una donna di grande bellezza e intelligenza, doti  che aveva ereditato dalla madre morta suicida nell’anno 47.

Poppea sposò Rufrio Crispino, prefetto del pretorio durante il regno di Claudio, con il quale ebbe un figlio. Dopo aver divorziato si risposò con Marco Salvio Otone, futuro imperatore romano e molto amico di Nerone.

Secondo alcuni storici il matrimonio con Otone le servì solo per avvicinarsi a Nerone; secondo un’altra tesi, sarebbe stato proprio Nerone a chiedere all’amico Otone di prendere in sposa Poppea per poi diventarne  amante senza destare troppo scandalo.

Nerone, già sposato con Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Claudio, che lo aveva adottato, fu affascinato dall’ammaliante Poppea e, dopo averla avuta come amante, la sposò nel 62.

 Prima di prendere in sposa la bella Poppea inviò l’amico Otone a governare i periferici territori della Lusitania, attuale Portogallo, e addirittura commissionò l’omicidio della madre, Agrippina minore, contraria alla sua unione con Poppea.

Inoltre ripudiò la sua prima moglie Claudia Ottavia, accusandola di essere sterile, e la costrinse al suicidio.Prima di prendere in sposa la bella Poppea inviò l’amico Otone a governare i periferici territori della Lusitania, attuale Portogallo, e addirittura commissionò l’omicidio della madre, Agrippina minore, contraria alla sua unione con Poppea.

Inoltre ripudiò la sua prima moglie Claudia Ottavia, accusandola di essere sterile, e la costrinse al suicidio.

A Oplontis  fu costruita una villa interamente dedicata al lusso e all’ozio dei benestanti: la villa di Poppea. Gli scavi sono stati portati alla luce durante i primi anni settanta, ma i primi lavori nell’area oplontina presero il via intorno al ‘700. La villa risale al I secolo a.C. ed è stata attribuita a Poppea Sabina dopo il ritrovamento di un’incisione su una delle anfore presenti nell’abitazione. Si presume che al momento dell’eruzione la villa non fosse abitata e tutti gli oggetti sono stati ritrovati accantonati nelle varie stanze.

   La villa di Poppea non è stata ancora interamente riportata alla luce, quindi la pianta risulta molto complessa. In realtà oggi è possibile visitare una grossa fetta dell’abitazione dove Poppea spesso aveva ospiti proprio per la grandezza della struttura. Da un lato, precisamente nella parte nord, c’è un grosso giardino in cui oggi sono stati piantati gli stessi alberi e fiori dell’epoca. Qui sono stati ritrovati anche dei basamenti su cui c’erano delle statue, per rendere sicuramente più sfarzose le passeggiate tra gli ulivi. All’interno sono presenti diverse stanze, che sottolineano la maestosità di questa struttura. Saloni, corridoi con panche, latrina, stanze della schiavitù, atrio, impluvium: ogni ambiente è stata caratterizzato all’epoca con degli affreschi e dei mosaici che tutt’oggi possiamo ammirare.

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