Nel 1758, Carlo III di Borbone decretò l’istituzione della Fabbrica d’Armi a Torre Annunziata. L’opera fu affidata all’architetto Francesco Sabatini, allievo del Vanvitelli e fu successivamente terminata dall’architetto Ferdinando Fuga. Lo stesso Vanvitelli seguì con attenzione i lavori della Real Fabbrica d’Armi.
Nel 1834 si produssero undicimila armi da fuoco e più di tremila armi da taglio.
La qualità della produzione locale fu più volte testimoniata dalla stampa e dai documenti dell’epoca le originali modifiche apportate ad alcune armi di origine francese e belga conferirono ad esse uno stile “napoletano” le cui soluzioni tecniche furono molto apprezzate in tutta Europa. Per quasi un secolo e mezzo i valenti artigiani armaioli di Torre avevano rifornito vari eserciti, in particolare quello borbonico, e furono parte attiva nella storia del Regno delle due Sicilie e dei primi anni dell’Unità d’Italia
La testimonianza storica di quell’attività è attualmente custodita nel Museo Storico sito nell’antico edificio della Real Fabbrica d’Armi. Sono circa settanta le armi da fuoco lunghe conservate (tra cui pregiati fucili Vetterli, Martini Rumeno, Doersh Bauwgarten e Mauser 71, oltre a pistole, sciabole, daghe, baionette e pannelli raffiguranti i diversi stadi di lavorazione delle armi e relativi strumenti di lavoro e attrezzi verificatori.